02 June 2018 @ 04:46 pm
Personaggi: Ryan Hardy, Joe Carroll, Claire Matthews
Paring: Joe/Ryan, Ryan/Claire
Genere: missing moment, introspettivo, flashfic, generale
Rating: safe
Word: 365
Disclaimer: The Following e i suoi personaggi non mi appartengono e con questi scritti non ci guadagno nulla

Il passato torna sempre...

Ryan posa la lattina di birra a terra e poggia la testa sul divano dietro di lui. La televisione è accesa ma Ryan non sta prestando la minima attenzione, gli attori sullo schermo sono solo un rumore di sottofondo che si mescola al suono dei suo pensieri che tornano sempre al passato.

Con la mente resa leggera dall'alcol e al tempo stesso triste dai ricordi, Ryan guarda la sua casa, l'appartamento in cui vive da diversi anni e si sofferma sulla mancanza di oggetti importanti che ne ricoprano la mobilia.
Non ha foto Ryan, non ha oggetti cari o persone care.
È solo.
Torna di nuovo a guardare ciò che tiene in mano e con rabbia traccia i contorni del volto dell'uomo che ha stravolto la sua vita stampato su carta di giornale.
Joe Carroll è stato l'apice della sua carriera lavorativa e, in modo contorto, anche di quella sentimentale: se non fosse stato per lui non avrebbe mai incontrato Claire, non si sarebbe mai innamorato e non avrebbe mai sofferto di nuovo.
Joe è ormai diventato una costante nella sua vita, un qualcosa senza cui riuscire ad andare avanti.
Un'ossessione malata che Ryan non riesce ad eliminare.
Segue tutte le notizie relative alla sua condanna e ha persino scritto un libro con cui analizzava le sue azioni, i suoi omicidi.
L'unica cosa di cui Ryan si rammarica è quella di non avere la possibilità di essere presente quando la sua condanna giungerà a termine e la morte gli sarà data in via endovenosa.
Vorrebbe essere qui e guardarlo con lo stesso sguardo che lui ha riservato a tutte le sue vittime, lo stesso che ha dato a lui quando l'ha pugnalato al petto. Ryan lo odia con la stessa intensità con cui un tempo lo ammirava.
Prende l'accendino dalla tasca e pian piano da fuoco alla foto. La vede bruciare lentamente e accartocciarsi su se stessa; Ryan vorrebbe con essa dar fuoco anche al passato e soprattutto a Joe stesso.
Un altro sorso di birra e Ryan torna a poggiare la testa sul divano. Domani sarà il grande giorno, dopo di questo Ryan si domanda se riuscirà mai a rifarsi una vita e ad eliminare Joe da essa una volta per tutte.
 
 
02 June 2018 @ 04:44 pm
Personaggi: Joe Carroll, Ryan Hardy
Paring: Joe/Ryan (?)
Genere: flashfic, generale, missing moment, slash(?), movie verse
Rating: safe
Word: 497
Disclaimer: The Following e i suoi personaggi non mi appartengono e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: Cercavo un titolo e, lo so... è proprio idiota xD

La promessa dell'assassino

Joe aveva lo sguardo crucciato e di sicuro non era per nulla felice del modo in cui gli avvenimenti si erano svolti.
Credeva davvero che non avesse mai avuto dubbi su di lui? Credeva davvero che fosse così cieco?
E poi era arrivato, uno sguardo così soddisfatto e iracondo al tempo stesso che Ryan aveva avuto i brividi che, uniti al dolore lancinante che provava al petto, gli stavano facendo lacrimare gli occhi.
Non erano vere lacrime, ma Joe pareva vederle come tali.
Quello sguardo era diretto solo a Ryan e sembrava quasi una sfida, una promessa che Joe avrebbe mantenuto.
Un paramedico si frappose fra lui e Joe e gli oscurò la vista, In quel momento Ryan riuscì a sentire solo un forte rumore in lontananza, ma non riusciva a vedere e le forze iniziavano a venir meno.
La vista era offuscata e il respiro affannoso e così il rumore di sottofondo non era nient'altro che quello. Rumore.
Era finito, tutto.
Ora a Joe avrebbe pensato la polizia, l'FBI o chi di dovere. Ma Ryan aveva chiuso. E forse nel farlo sarebbe anche morto, chissà. In fondo il bastardo aveva mirato al cuore e Ryan non era mai stato un tipo molto fortunato nella vita.
D'un tratto una mano gli afferrò la spalla con così tanta violenza che Ryan si svegliò nuovamente dal sonno indotto dagli antidolorifici in cui era caduto per pochi secondi.
"Non dovresti dimenticarti di me." Ryan avrebbe riconosciuto quella voce fra mille, melliflua e sibilante; la voce di un uomo capace di manipolare e manovrare anche le menti più brillanti.
Joe.
"Non appoggiarti sugli allori, amico mio. Tornerò presto."
E Ryan non aveva bisogno di guardarlo in faccia per vedere gli occhi scuri luccicare di follia e il mezzo sorriso incorniciargli il volto.
Quella era una promessa e Ryan sapeva, no, sentiva che prima o tardi Joe l'avrebbe mantenuta e la prima persona che avrebbe cercato sarebbe stato proprio lui.


Ryan aveva un brutto presentimento. C'è l'aveva da quando si era svegliato in un lago di sudore, una sensazione di panico e ansia che non sembrava voler andare via.
C'era qualcosa che sarebbe accaduto di lì a poco e Ryan sapeva che non era nulla di buono. Se lo sentiva, quasi come una consapevolezza istintiva che lo metteva in guardia, che lo avvisa che di lì a poco tutto sarebbe finito.
Che cosa, però, Ryan non riusciva a capirlo e forse proprio questo lo inquietava ancora di più.
Quando al mattino il telefono non smetteva di squillare, Ryan sapeva che qualcosa era successo, ma non voleva rispondere. Per qualche strano motivo temeva la conoscenza che ne sarebbe derivata.
Non era poi male la vita che aveva, no? Pensava mentre buttava giù qualche antidolorifico con un sorso di whisky.
Il suo intuito continuava ad urlargli di non rispondere, proprio come anni prima gli suggeriva che Joe Carroll era un po' troppo perfetto come persona...
Ma proprio come molti anni prima quella strana dedizione che lo aveva spinto ad andare fino in fondo lo portò a rispondere.
“Joe Carroll è fuggito.”