02 June 2018 @ 01:31 am
Personaggi: Thor, implicito Loki
Paring: Thor/Loki accennato
Genere: Introspettivo, missing moment, triste, malinconico, slash, incest
Rating: safe
Word: 196
Disclaimer: Thor non mi appartiene e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: Ambientata dopo la caduta di Loki dal Bifrost, quando Thor lo crede ancora morto. Ispirata a questa immagine. Il titolo è preso da Set fire to the rain - Adele.

Close my eyes, feel you’re here forever.


Thor è intrappolato in una vita fatta di ricordi che mai gli permetteranno di guardare al futuro con la spensieratezza nel cuore.
Con la schiena appoggiata al tronco di un albero e il capo rivolto verso la città, Thor si perde a contemplare le bellezze che Asgard ha da offrire.
Tutto ciò che vede, però, lo porta a perdersi in ricordi ormai lontani e dolorosi, in cui la sua preoccupazione più grande era rendere suo padre fiero di lui e vincere tutte le battaglie a cui partecipava.
Per un attimo, uno soltanto, gli sembra quasi di vedere suo fratello seduto accanto a lui come quando erano ragazzi e passavano insieme i loro pomeriggi ridendo e scherzando come se quella realtà non potesse mai avere fine.
Thor sente la sua risata dolce e sbarazzina risuonargli nella mente e stordito da quel ricordo così vivo e reale si volta in cerca di un fratello che non potrà mai più ridere.
Ma non c'è nessuno accanto a lui e mai più sentirà suo fratello ridere. Questa consapevolezza è tanto violenta quanto angosciante che Thor non può impedire alle lacrime di cadere copiose per un fratello ormai perduto per sempre.
 
 
Personaggi: Loki, Thor
Paring: Thor/Loki
Genere: double drabble, slash, semi-incest (?), triste, generale, What if?
Word: 258
Rating: safe
Disclaimer: Thor non mi appartiene e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: Prima storia in assoluto su questo fandom e con questa coppia :3

La vita ti mette davanti ad una serie di scelte.


La vita non è altro che un susseguirsi di scelte che ci portano davanti ad altre scelte in un ciclico susseguirsi di decisioni e bivi. Le scelte che fai e che non fai diventano te: ma quale te? Peggiore? Migliore? Qualcuno che non riesci nemmeno a riconoscere?

Loki è sempre stato una persona molto logica per cui sa che per eliminare il problema costituito da Thor dovrebbe semplicemente premere il bottoncino rosso.
In quel modo potrebbe dire addio a tutti i problemi che Thor incarna e potrebbe anche liberarsi di tutti quei sentimenti che ancora lo legano a quello che non è suo fratello, ma che ama ancora come tale.
Rinchiuso in quella gabbia di vetro, impotente ed iracondo, Thor lo implora di liberarlo e di tornare a casa con lui.
Davvero non ha ancora capito che Asgard non è la mia casa, e mai lo sarà?” ti chiedi con una punta di rabbia: non hai ancora capito, fratello?
Eppure, nonostante la sua mano si stia avvicinando pericolosamente a quel tasto che toglierebbe Thor dai piedi, Loki ricorda di un tempo in cui Asgard era davvero la sua casa in cui lui aveva una famiglia ed anche un fratello che amava con tutto il cuore e che da essi era amato.
Quell'attimo di indecisione basta a Thor per distruggere quelle pareti di cristallo e raggiungerlo.
In fondo Loki aveva tutto il tempo per rimediare al passato.

Incapace di prendere una decisione logica, il suo cuore aveva scelto di seguire la strada più giusta: Loki aveva scelto Thor.

 
 
Personaggi: Thor, Loki, Odino
Paring: Thor/Loki
Genere: drabble, missing moment, angst, triste, movieverse, introspettivo, post-The Avengers
Rating: safe
Word: 294
Disclaimer: Thor e i suoi personaggi non mi appartengono e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: Il titolo è tratto da un verso di Come What Way – Moulin Rouge


Come what may I will love you until my dying day


Quando entrano nella sala del trono l'unica persona presente è Odino. Loki fatica a riconoscere in quell'uomo lo stesso che per molti anni ha guardato con ammirazione e rispetto. Ora sembra solo un vecchio stanco e debole e a Loki stringe il cuore sapere che tutta quella preoccupazione che vi legge negli occhi è a causa sua.
Mentre cammina con passo malfermo accanto al corpo possente di Thor, Loki è sommerso dai ricordi che in quella stessa sala hanno avuto vita: gli ultimi che ha di quel posto non sono molto felici e si stupisce nel rendersi conto che l'ultima volta che ha partecipato ad una festa a corte è stata la notte in cui Thor avrebbe dovuto essere incoronato re.
Quel pensiero suscita amarezza e rabbia, e quando posa nuovamente lo sguardo su quel Padre che per tanti anni ha amato e che da lui è stato ingannato, sa che nel suo cuore non c'è più spazio per il rimorso. Ciò che è fatto è fatto, ora deve affrontarne le conseguenze a testa alta.

°°°

La punizione del Padre degli Dei è dura, e mentre Loki si accinge a passare l'ultima notte in una prigione, sente la solitudine ghiacciargli il cuore.
"Ti condanno a vivere una vita da mortale, nello stesso mondo che con tanto disprezzo hai tentato di distruggere."
La cella si apre e Thor è lì con lui. Vorrebbe urlargli di andarsene ma quando Thor lo abbraccia è troppo stanco e lo lascia fare.

"Quando capirai che io non ti sono nemico, Loki?"
Le parole che ha pronunciato quel mattino gli risuonano nella mente e con sorprendente naturalezza permette a Thor di spogliarlo e averlo come nessuno ha mai fatto.
È la loro ultima notte e Loki si abbandona al loro amore.

 
 
Personaggi: Thor, Loki
Paring: Thor/Loki
Genere: drabble, missing moment, slash, incest, what if?, malinconico, hurt&comfort, angst, fluff
Rating: safe
Word: 296
Disclaimer: The Avenger e Thor e i relativi personaggi non mi appartengono e con questi scritti non ci guadagno nulla.
Note: Questa storia parte dal presupposto che Thor e Loki avessero una relazione precedente alle azioni di Loki nel film Thor e The Avengers e la scena narrata è ambientata subito dopo The Avengers.
Il titolo è anche il titolo della canzone When love and death embrace – HIM

When love & death embrace


Loki stringe i pugni in una presa ferrea mentre Thor si accinge a liberarlo delle manette di ferro.
"Quando capirai che io non ti sono nemico, Loki?"
Il bavaglio metallico che gli impedisce di parlare è stato rimosso poco prima e ora giace a terra abbandonato.
"Quando tuo padre si renderà conto dell'errore commesso."
"Nostro padre ha compiuto molti errori Loki, ma di certo tu non sei da meno."
"Oh, adesso parli come l'uomo retto che non sbaglia mai, mh? Proprio tu che hai condotto me e i tuoi amici in spericolate missioni suicida, proprio tu ti permetti di dire ciò, fratello?"
Solo dopo aver pronunciato l'ultima parola, Loki si rende conto dell'errore commesso, ma Thor sta già sorridendo e i suoi occhi sono dolci e le sue mani calde e Loki sente le lacrime minacciare di cadere e allora li serra per non vedere il modo in cui Thor lo sta guardando.
"Sei a casa ora, Loki."
"Per gli asgardiani sono e sarò sempre l'uomo nero, il mostro di cui si racconta ai bambini per costringerli a dormire. Il figlio traditore di Odino. Io non sono a casa, Thor. Non sarò mai nuovamente a casa."
Loki non trattiene più le lacrime ormai e Thor, avvicinandosi, lo bacia e ha solo il tempo di sentire le labbra fredde e screpolate al tatto prima che Loki gli conceda l'accesso alla sua bocca.

I vestiti seguono a breve le catene sulla terra e solo quando è steso sotto di lui, nudo ed eccitato, Thor si permette di dare uno sguardo al corpo pallido e tonico di suo fratello. Ha tutta l'intenzione di godersi questo momento così inizia a torturare un capezzolo leccando e succhiando quel bottoncino di carne finché Loki non implora di più.
Avranno tempo per rimediare agli errori compiuti.