05 March 2022 @ 11:18 pm
[Harry Potter] The Man in Black 1/5  
Fandom: Harry Potter
Personaggi: Harry Potter, Severus Snape, un po' tutti
Avvertimenti: mini-long, kid!harry, abuse

The Man In Black

Capitolo 1

Spesso gli avvenimenti improvvisi ci portano a compiere una scelta, non sempre facile, ma necessaria.
Queste a volte stravolgono totalmente le nostre vite, e spesso cambiano anche le nostre personalità. Ma sono necessarie per il corso degli eventi.
Non sapremo mai se la scelta fatta sia stata la più giusta, ma i cambiamenti guidano le nostre vite.
Ed è proprio di un cambiamento che narra questa storia.

***

Era una fredda mattina di metà dicembre. Un vento gelido soffiava ininterrottamente e le poche persone che uscivano di casa erano coperte abbondantemente per non prendere un malanno.
La maggior parte di loro si affrettava a raggiungere il centro commerciale per fare gli ultimi acquisti natalizi, e anche per trovare una fonte di calore.
Tra tutte queste persone una famiglia in particolare attira la nostra attenzione.
Appariva, a prima vista, una famiglia normale: un marito, una moglie ed una bambino.
Una tipica famiglia se non fosse stato che la mano dell'uomo stringeva tra le sue, oltre a quella paffuta del suo figlioletto, con più forza quella di un altro bambino.
Normalmente non ci sarebbe stato nulla di male se quelle persone avessero avuto due figli, ma la fisionomia del bimbo era troppo differente da quella dei due adulti.
"Il marito era un uomo corpulento, nerboruto, quasi senza collo e con un grosso paio di baffi. La moglie era una donna magra, bionda e con un collo quasi due volte più lungo del normale."
Il loro figlioletto invece era un bambinone biondo molto grasso e il freddo che gli colorava le guance lo rendeva simile ad un porcellino. Il bimbo nascosto dietro al signor Dursley, perchè era questo il nome della famiglia, era molto piccolo e mingherlino per la sua età. E lo sembrava ancora di più perchè non aveva nient'altro da indossare che i vestiti smessi di Dudley, e Dudley, il cugino, era circa quattro volte più grosso di lui.
Entrambi avevano sei anni, ma il piccolo Harry, questo il nome del bambino, ne dimostrava appena quattro.
Aveva un viso sottile, ginocchia nodose, capelli neri e occhi verde chiaro.Portava un paio di lenti rotonde tenute insieme con un sacco di nastro adesivo per tutte le volte che Dudley lo aveva preso a pugni sul naso.
L'unica cosa che ad Harry piaceva del proprio aspetto era una cicatrice molto sottile sulla fronte, che aveva la forma di una saetta.
Per quanto ne sapeva, l'aveva da sempre, e la prima domanda che ricordava di aver mai rivolto a sua zia Petunia era stata come se la fosse fatta.
"Nell'incidente d'auto in cui sono morti i tuoi genitori" gli aveva risposto lei, "e non fare domande!"
Non fare domande, questa era la prima regola per vivere in pace coi Dursley.
Harry aveva imparato sin da piccolo che per non innervosire suo zio era meglio restare in silenzio e nascondersi il più possibile per evitare punizioni, che spesso, erano molto dolorose.
Quasi correndo seguiva i suoi zii che dovevano comprare gli ultimi regali di Natale a Dudley, poiché "un bimbo buono come lui ne merita davvero tanti", così diceva la zia, ed ogni anno Dudley aveva sempre più regali. Per lui,invece, non c'erano mai regali costosi o giocattoli.
Per il suo compleanno i Dursley gli avevano regalato due grucce appendiabiti oppure un paio di calzini smessi di zio Vernon.
Dicevano che lui, essendo un anormale, non meritava nessun regalo. Lui era cattivo.
Il fatto è che spesso attorno ad Harry accadevano cose strane e non serviva a niente dire ai Dursley che lui non c'entrava. Non gli credevano. Nessuno gli credeva mai. E se c'era una cosa che i Dursley odiavano più di sentirlo fare domande era il sentirlo parlare di cose che non si comportavano come dovevano, anche se si trattava di sogni o di cartoni animati.
Così Harry passava la maggior parte del tempo in silenzio, svolgendo le mansioni che sua zia gli affibbiava come pulire la casa, cucinare, rassettare il giardino e mettere in ordine la camera dei giochi del cugino.
Quello era davvero doloroso,il dover toccare quei giochi per pulirli e non poterci giocare mai. Harry non aveva mai avuto dei giochi in tutta la sua vita, e mai si sarebbe permesso di chiederli ai suoi zii. La paura per la punizione che ne sarebbe seguita era troppo grande per spingerlo a fare questa pazzia.
Quella sera la signora Figg, una vecchia signora mezza matta che viveva due traverse più avanti da casa loro, aveva dei nipoti come ospiti e non poteva occuparsi di Harry.
Infatti, ogni volta che la famiglia usciva , lui veniva mandato dalla signora Figg che puzzava di cavolo e lo costringeva a guardare le fotografie di tutti i gatti che aveva posseduto in vita sua.
Quindi quando sua zia con tono triste aveva annunciato che questa volta sarebbe andato con loro, il cuore di Harry balzò di gioia.
Non aveva mai visto un centro commerciale, né tanto meno tanti negozi tutti insieme.
Così quando sua zia, dopo avergli raccomandato di trovarsi per un certo orario davanti all'entrata "o ti lasceremo qui e resterai tutto solo", l'aveva lasciato per accompagnare insieme al marito il figlio a scegliere i regali, Harry si era affrettato a vedere quanto più poteva di quel posto.
Era capitato tra gli scaffali dei giocattoli e mentre ammirava tanta meraviglia si scontrò contro un signore.