Bane ricorda molto bene la solitudine che lo ha accompagnato durante l'assenza di Talia dalla Fossa. La malattia ed il dolore offuscavano la sua mente, ma l'assenza era un pensiero fisso che non riusciva a rimuovere.
Non era mai stato solo, quando era bambino aveva avuto i prigionieri più vecchi ad insegnarli a scrivere e a leggere, a parlare altre lingue e, in generale, a fargli compagnia; poi aveva conosciuto Talia e la sua vita era stata riempita con pensieri quali proteggerla, nutrirla, insegnarle e soprattutto nasconderla. Se i prigionieri l'avessero trovata, per lei e per lui non ci sarebbe stata alcuna salvezza ad attenderli.
Solo quando l'aveva fatta fuggire dalla prigione e gli altri detenuti lo avevano assalito, Bane aveva conosciuto la solitudine e, nelle mani di un folle, aveva più volte desiderato di togliersi la vita.

Mentre guarda John uscire dal bagno e vestirsi, Bane è grato per aver trovato la forza di resistere.